Ecco una buona domanda! Devo dare una risposta onesta: il disordine è spesso un alibi, si diventa sciatti e trascurati, non si vedono le cose fuori posto, non ci si accorge proprio… si può passare davanti per settimane a una giacca appesa alla maniglia senza neanche pensare a spostarla, ecc…
Ora mi vergogno quasi a scrivere queste cose. Ora vedo la polvere, e vedo la sporcizia, e mi dà fastidio che ci siano oggetti dove non dovrebbero esserci… Ovviamente sono passate solo 8 settimane da quando ho iniziato il mio programma, quindi i miei comportamenti sono tutt’altro che acquisiti, spesso la sera non ho voglia di pulire la cucina, e ancora meno di stirare le camicie, stendo la lavatrice la domenica e raccolgo i vestiti il sabato successivo… Sì, ho ancora molta strada da fare 😦
Però ho fatto sufficienti passi avanti per capire che siamo noi stessi a stabilire l’altezza dell’asticella del disordine-tollerabile, e questa si alza o si abbassa a seconda del nostro livello di attenzione: quando sono stanchissima, e rientro la sera con la forza sufficiente a malapena per la doccia, non mi accorgo proprio se ci sono vestiti sul divano o calzini per terra. Ed è con grande piacere che constato che sempre più spesso rimetto a posto gli oggetti immediatamente dopo averli usati, e non voglio più vedere qualcosa accumularsi… Non sarò mai maniaca di ordine e pulizie, ma sicuramente tollererò sempre meno il mio disordine.
Ho una bella sfida per i prossimi giorni, prioprio adatta al tema della settimana: c’è uno spazio, il pianerottolo in cima alle scale, che per pigrizia e indolenza ho trasformato in una specie di sgabuzzino… ecco, credo che dovrei ritagliarmi un pomeriggio libero (giovedì?), tornare a casa presto e dedicarlo proprio a trasformare quell’angolo ormai non più accettabile in un bello spazio luminoso e gradevole. E poi vi racconterò!
(intanto continuo a non trovare i cavetti di telefono e macchina fotografica, comincio seriamente a temere di averli buttati…)