Il programma della settimana diceva, in sostanza, che dobbiamo volare bassi, in fatto di ordine e organizzazione. L’ho sentito come un richiamo a una come me, che farebbe solo il meglio, ma non ha mai voglia, tempo o soldi, per farlo. La nostra casa non sarà mai perfetta e patinata, e non ha senso scegliere le soluzioni più dispendiose -in termini di tempo e soldi, appunto- per renderla sistemata e pulita. Basta trovare dei buoni compromessi che combinino la funzionalità al minor costo (di tempo e soldi) per ottenere dei risultati immediati e visibili, e possibilmente anche duraturi. Poi c’è sempre modo di upgradare queste soluzioni, migliorarle esteticamente… ma prima risolviamo il problema immediato!
Una delle domande della settimana è: c’è un compito che rimandi di continuo? quale?
La risposta: il mio armadio dei tessuti! che era ormai diventato un incubo. Ogni volta che ci passavo davanti sentivo una specie di richiamo ‘riordinami, riordinami’, che ignoravo regolarmente, perchè avevo altro da fare, più urgente e meno fastidioso.
Quest’altra mattina di pioggia del nuovo anno (bell’inizio, il meteo del 2014…) mi son detta che avevo procrastinato abbastanza, e in pieno stile Nando Mericoni, di fronte all’ennesima provocazione dell’armadio ho deciso di distruggerlo, anzi di magnarlo.
Ho preparato una tazza di tè, un sacco per il secco, l’Ipod e il timer impostato a 15′ e son partita. Fuori non sembrava così posseduto dal demonio ma dentro! Una foto del disastro iniziale…
Fin da subito ho capito che dovevo essere drastica: in questi anni ho salvato ogni ritaglio di stoffa superiore, diciamo, ai 5 cm quadrati, perchè ogni hobbista sa che tutto può servire. Ma ogni persona con un minimo di raziocinio sa anche che piuttosto che frugare in 15 scatole alla ricerca di un frammento di panno, lo taglia ex novo da una pezza intera. Quindi via tutto. C’è voluto in tutto 1 ora e 45 minuti, così diviso: 3 step da 15 minuti ciascuno, poi 15 minuti di pausa tè e ancora 45 minuti (15 + 15 + 15).
Dopo 30 minuti avevo vuotato, pulito e iniziato a sistemare: Dopo un’ora (il grosso del lavoro non si vede, sta nella cernita e preparazione delle pile di tessuti!):
E a lavoro finito:
Ho rimandato ad altro momento la separazione dei pezzi medio piccoli (intorno ai 50 cm quadrati per intenderci) in piccole pile stirate, bien piegate ed ordinate per colore, oggi mi sono limitata a metterli in due borse, così come ho riunito in una borsa e in una scatola tagli di tessuto particolare (spugna, raso, organza ecc). (il borsone bianco grande grande contiene l’ovattina per imbottire, tanto leggera quanto voluminosa!)
Voglio dirlo, per onestà: non è che questo modo di lavorare per obiettivi mi soddisfi intimamente… io sarei quella che quando sistema, lo fa alla perfezione, pulendo, incerando e lucidando l’armadio, e poi mettendo al suo posto ogni singolo pezzo di stoffa… ma per fare in quel modo mi ci vogliono 2 giorni, che non ho a disposizione. E ammettiamolo!, non ho nemmeno voglia di dedicare 2 giorni a un intervento del genere! Ho fatto quel che riuscivo nel tempo a disposizione, sapendo che in un’altra occasione potrò costruire due solidi ripiani centrali e poi anche smistare il contenuto dei sacchi. Ma so che al momento la soluzione che ho adottato è la più funzionale possibile.
E quel che più conta ho tolto dalla to do list una voce che trascinavo da mesi. Prosit! Ora finalmente potrò rimettermi serenamente a cucire ma, chiaramente, per tutto il 2014 è bandito ogni acquisto di tessuto 🙂