Del perfezionismo ho già parlato. Da quando mi sono accorta di esserne vittima cerco davvero costantemente di correggermi (e pian piano ci riesco), sia a casa che al lavoro. Per esempio: solitamente quando preparavo delle relazioni informali sui progetti in corso le correggevo e le impaginavo come fossero documenti finali, pur sapendo che sarebbero state riviste e modificate quasi in ogni riga. Quel compito mi occupava almeno un paio d’ore per volta (due, tre, anche quattro volte al mese) e lo svolgevo a casa, la sera. Come dire che a livello inconscio intuivo che era una perdita di tempo. Ora verifico che il testo sia comprensibile ed esaustivo, ma rimango molto più schematica, e pazienza se scappa qualche errore di battitura o se il taglia-incolla provoca qualche imperfezione: è solo l’aggiornamento di un wip! E a casa? Ricordo la prima volta che mi sono decisa a pulire il lampadario in 15 minuti, continuavo a ripetermi ‘impossibile, servirebbero ore’. Non è venuto benissimo, ma ho continuato a pulirlo nello stesso modo ogni 15 giorni e ora sembra nuovo, ma quel che è meglio: ogni giorno sembra nuovo, non una volta l’anno come facevo di solito (ed ora bastano 3-4 minuti alla volta)!
La procrastinazione è parente strettissima del perfezionismo. Sono una coppietta ben affiatata, si sorreggono a vicenda, e il loro fine ultimo è la frustrazione delle loro prede. Per esempio: il forno fa schifo (dentro), e ci vuole tempo per pulirlo come si deve, anzi ci vogliono tempo ed energia. E allora interviene una vocina: ci vuole tanto tempo che non hai, cara Anna! Potresti farlo la settimana prossima, o il mese prossimo, o durante le ferie… che senso ha farlo ora, in fretta e male? Lo farai bene quando potrai, e vedrai che soddisfazione!
Ecco come lavora la coppia P&P!
Inutile dire che, afflitta dal primo vizio, del secondo ero totalmente impregnata. Dopo, domani, più tardi, aspetta, un giorno, quando potrò, ecc. Oltre tutto io sono una che non dice mai di no, spesso mi sobbarco le rogne altrui, salvo poi rinviarle sine die, con un carico di nervosismo e tensione che non vi dico.
Io non lo so se eliminerò mai del tutto questi difetti, so però che intanto ho capito di averli, e ho anche capito i meccanismi che li possono debellare scalfire. Innanzitutto mi servo della to do list, di cui ho parlato nel post precedente abbinata all’uso del mio diario di bordo, ovvero il Control Journal (sto preparando il post dedicato al CJ).
Il modo migliore per fare qualcosa è farlo il prima possibile! Sembra banale, ma ci ho messo xxxx anni per arrivarci! Ho cominciato a segnarmi le cose che tendo a rinviare, e più sono rognose più alta è la loro priorità… meglio ancora, se posso le metto in agenda per la prima mattinata, quando sono più propensa a impegnarmi!
“…Ho cominciato a segnarmi le cose che tendo a rinviare…”
Di fatto, stai facendo una lista…
Conosci già il libro “L’arte delle liste” di Dominque Loreau? Mi è tornato in mente questo testo riflettendo che le liste non sono solamente quelle per le cose da fare, ma spesso per ritrovare una qualsiasi altra informazione che ci può interessare in momenti particolari. Liste anche su noi stessi… 🙂
Questa scrittrice, francese, si è trasferita da 25 anni in Giappone e qui ne ha assimilato stile di vita e filosofia. Il testo citato fa il paio con un altro suo libro dal titolo “L’arte della semplicità”, ovvero l’arte di liberarsi di ciò che – in particolare per noi donne – si rivela una zavorra in qualsiasi forma (oggetti, pensieri, stili di vita…). Questo lo sto ancora leggendo, assaporandolo a piccoli sorsi… si parla di molte cose, a parte le liste, come ad esempio far diventare “sacri” piccoli gesti di routine quotidiana, come (guarda caso) “il rito dell’agenda”…
Detto questo, torno con i piedi per terra e corro a lavare i piatti della cena e a far brillare il lavello (e i fornelli…) 😉
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Io ti farei una proposta… ti andrebbe, quando vuoi, di scrivere qualche guest post di recensioni di libri per il mio blog? se poi dovessi aprirne uno tuo potresti ‘riprenderteli’ tranquillamente, ripubblicandoli! Mi offri una quantità di spunti ma, ovviamente, non sarò mai in grado di leggere tutto (il carrello di amazon sta per esplodere!). Fammi sapere! (poi casomai ci sentiamo via mail)
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Ah io ne so certamente qualcosa! Anche io sono afflitta da questo virus P&P, per questo motivo alla fine abbandono tutto! Miro al perfezionismo e se non mi ci avvicino neanche un pochino, prima inizio a rinviare (appunto) e poi abbandono! :S
Laura sei a conoscenza di tanti libri interessanti, devo annotarmeli. E il guest post sui libri è un bellissima idea!
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vedrai che arriveremo a superare questi vizietti, tania! 🙂
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