La domenica non è un giorno come gli altri. E’ l’unica mattina della settimana in cui non suona la sveglia, e di solito non ho impegni di lavoro. Anche le attività ricreativo-mondano-culturali cerco, quando possibile, di anticiparle al sabato per avere 24 ore totalmente libere, e solitamente in inverno ci riesco.
Un tempo, ovvero fino a qualche mese fa, la domenica era il giorno della resa dei conti con la casa. Quel che non avevo fatto nella settimana precedente mi cadeva addosso, in parte per essere smaltito e in parte (buona parte) per essere procrastinato. Così, di domenica in domenica, andavo avanti. Di tanto in tanto riuscivo anche a ritagliarmi le ore per cucire o modellare qualcosa, ma sempre meno spesso, per via dei miei sensi di colpa alquanto molesti. ‘Ma che fai, ti diverti, col casino che hai in giro?‘ (oddio, ogni tanto ‘sta frase la sentivo anche dal vivo, ad opera del coniuge…)
Bene, quei tempi sono finiti. La domenica è il giorno in cui penso soprattutto a me. Sveglia libera, perchè ho bisogno di dormire, routine di base + 15 minuti per la sedia della mia camera (niente, non ci riesco a liberarla giorno dopo giorno… non ancora!), se c’è bisogno inizio a preparare il pranzo (di solito la domenica piatto unico di sostanza, e se possibile di rapida esecuzione!). Tutto il resto del tempo è, più o meno, per me. Riempio la vasca, mi regalo un bagno da dea, lungo, caldo, scacciapensieri (vietatissimo rimuginare su problemi di lavoro, casa o personali…), con un nuovo cuscino poggiatesta per il massimo del relax (essendo di piccola taglia riesco ad allungarmi totalmente nella vasca, privilegio che, in famiglia, spetta solo a me, la nana di casa!) Il libro di Lucia Larese Spaceclearing (ho detto che ne voglio parlare, intanto ve lo consiglio!) mi ha aiutato a rivalutare il bagno -prima erano soltanto docce, perchè ‘io sto attenta all’acqua che consumo‘ e mi ha convinto a provarlo con le candele accese. Non mi conoscete e quindi non potete saperlo, ma io sarei il tipo che associa ‘candele e incensi’ a ‘cazzate’… bè invece bisogna provarci, perchè si esce dalla vasca come nuovi. Ho anche eliminato il bagnoschiuma, sostituendolo con gocce di olio essenziale e sale grosso (sempre ispirata dalla Larese, ma potete vedere anche qui per esempio). Io ho scelto il gelsomino perchè quel profumo mi piace da impazzire e mi fa sempre stare bene (oltre a riempirmi di magnifici ricordi – ah, poi dicono sia anche afrodisiaco ;-p). Per inciso, è magnifico guardare la fiammella delle candele attraverso i vapori dell’acqua, soprattutto se fuori sta imbrunendo e si è miopi come me -e senza occhiali, ovviamente
In tempi remoti portai dal Marocco, tra l’altro, un oggettino di terracotta usato negli hammam (una specie di pietra pomice). E’ uno dei tesori riemersi dalla soffitta nei mesi scorsi, e lo uso con infinito piacere, perchè mi ricorda tempi lontani, e perchè svolge benissimo il suo ruolo di levigatore di pelli stantie. Il lungo bagno è necessario per rilassarsi ma anche per farsi belle. La domenica pomeriggio è dedicata alla manutenzione ordinaria e, se serve, straordinaria (ma se sei Fly e non procrastini hai sempre la pelle depilata, morbida e profumata, soprattutto dopo la fantastica ‘abitudine del mese’ di dicembre dedicata alle coccole!!)