Durante la stagione della luce (ovvero quando alle 18 circa è ancora chiaro) io e mia figlia facciamo ogni giorno una bella passeggiata veloce, circa 4-5 km durante la settimana e una decina di km nel weekend. Non ho mai seguito una dieta e non ho problemi di forma, ma sicuramente quell’abitudine mi dà una mano a mantenermi tonica quanto basta e a non accumulare pancetta e trippe sparse, che alla mia età arrivano senza essere chiamate.
Ma negli altri 5 mesi dell’anno che faccio? Niente. L’azienda in cui lavoro offre la possibilità di usufruire della palestra, gratuitamente, ma non ci vado (diciamo che è troppo affollata, anche se in realtà ci sarebbe qualche sfumatura… ma non è questo l’argomento del giorno!), vicino a casa mia c’è un’altra palestra, ma capirete il meccanismo mentale: non vado in quella gratuita e pago in questa? Pfff, la tirchia che è in me ha il sopravvento (e dà un buon alibi alla pigrizia).
Morale: ierisera per uscire ho indossato un vestitino elegante che non mettevo da fine ottobre… e l’ho tolto subitissimo. Accarezzava morbidamente due salsicciotti sui fianchi, e un paio d’altri in vita… ho pensato che ero la solita perfezionista ipercritica, ma intanto passava di là mia figlia ‘ti sta strettino eh?‘
(Grrr). Devo assolutamente trovare una soluzione. Intanto ho avuto modo di leggere e apprezzare quel che scrive Lisa nel suo blog Lo stretto indispensabile. Ammiro la sua volontà e la sua costanza (e devo dire che in questi mesi leggendola mi sono sempre motivata molto). E poichè la fine di marzo (con l’ora legale) è lontana, voglio cercare di imitarla, facendo un po’ di movimento casalingo!