C’è stato un tempo (neanche così lontano!) in cui un armadio pieno rappresentava una bella soddisfazione. Mi piaceva l’idea di potermi cambiare tutti i giorni senza rimettere gli stessi capi per svariate settimane e adoravo avere nell’armadio capi vintage originali (di famiglia, o colpi di fulmine comprati qui o lì). Il rovescio della medaglia era che spesso in un anno capitava di non indossare mai abiti che pure avevo pagato una cifra vuoi perchè si perdevano letteralmente in mezzo agli altri, vuoi perchè me ne dimenticavo, vuoi anche perchè mi stavano male o non sapevo come abbinarli.
Lento lento ma inesorabile m’è nato il dubbio che nei miei armadi ci fosse troppa roba. Ve l’ho raccontata tante volte la storia del progressivo alleggerimento del mio guardaroba (e di tutto il resto) in modo da tenere solo quello che davvero davvero davvero mi piace… e tutto questo vale per l’abbigliamento, ma anche per la biancheria della casa.
E’ chiaro che non c’è una regola per stabilire cosa sia giusto avere. Quanti pantaloni? Quante giacche? Quanti stivali? Credo che ognuno di noi debba trovare la sua ‘giusta quantità’ sulla base delle sue esigenze, nel mio caso la volontà di liberarmi del superfluo ha inciso tantissimo nel ridefinire le priorità nel mio abbigliamento. Se prima la regola principale era ‘varietà’, oggi è ‘solo quello che adoro’. Lo specchio (e le fotografie) sono implacabili.
Il passaggio non è stato indolore, io sono un po’ vanesia, mi piace moltissimo provare, acquistare e avere tanti vestiti di mille colori, forme e materiali. Mi piaceva e mi piace ancora, voglio dirlo con chiarezza.
Ci sono sere in cui aprendo l’armadio sento una specie di fitta perchè mi sembra di non avere più nulla di interessante da indossare (e programmo un tour in un centro commerciale per rimpinguare un po’ le scorte), ma dura poco, perchè poi mi ricordo che la mia è stata una scelta.
L’essenziale si raggiunge eliminando il superfluo, il che significa che bisogna riconoscere di avere troppe cose. Dapprima è facile, si elimina quel che è palesemente in più (vecchio, un po’ logoro, ecc.) poi bisogna fare delle scelte, essere drastici, e soprattutto essere motivati.
Io credo sia un percorso da cui non si torna indietro, perchè nel frattempo si scopre che poco è bello. Ne ho la conferma da un libro strepitoso che sto leggendo, L’art de la simplicité, di Dominique Loreau. Ve ne parlerò presto, per ora vi dico che è davvero un balsamo per lo spirito.
P.S. Settimana n. 26, ovvero metà percorso!!!
Ciao =) è da poco che leggo il tuo blog, vi sono incappata per caso vagando in internet, non ricordo più cosa stessi cercando ma in compenso ho trovato questo, è semplicemente fantastico! Sono una persona super disordinata e disorganizzata, a livelli che spesso in camera mia non c’è spazio nemmeno per camminare se non una stradina per raggiungere il letto.. Questa situazione mi soffoca e ho deciso di cambiare e leggendo il tuo blog ho sentito per la prima volta di riuscire davvero a uscire da questo vortice in cui sono intrappolata!! Non sapendo da dove partire ho cominciato proprio dall’armadio e non sono mai stata tanto felice di dar via delle mie cose =)
Sono felice soprattutto perché essendo giovane (23 anni) vivo ancora in casa dei miei genitori, non vedo l’ora di avere una casa tutta mia e adesso pian piano sto imparando(finalmente!!) a occuparmi di tutto in modo che quando l’avrò potrò esserne orgogliosa e godermela fino in fondo!!
Grazie per aver scritto questo blog!!! Un saluto e un abbraccio!!! 😀
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ciao carissima Federica, che piacere leggere il tuo commento! davvero, riuscire a imparare l’ordine e l’organizzazione in casa (e nella vita) è tanto facile quanto incredibile. te lo garantisce una che chi si è sempre sentita ‘condannata’ a vivere nel disordine -e aveva provato mille metodi per civilizzarsi, senza ottenere risultati. Il senso di libertà e di sollievo che ottiene è impagabile! ce la farai, te lo garantisco! e grazie ancora 🙂
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