Se a qualcuno io dessi l’idea della virtuosa che ha imboccato l’autostrada della coerenza, bè, non è proprio così. O meglio, le buone intenzioni ci sono sempre, e non conoscono ripensamenti, anzi, sfiorano quasi il fanatismo. Ma è tutto virtuale… la realtà trasuda contraddizioni difficili da spiegare.
Un esempio, raccontato col capo chino, chè un po’ mi vergogno. Ieri sento alla radio che in questo weekend in provincia di Treviso si tiene Biosalute Triveneto, 5a fiera dei prodotti biologici e del benessere naturale. Guardo il programma, e sento che è l’occasione che aspettavo per fare acquisti, raccogliere informazioni, trovare qualche indirizzo per capire qualcosa in più. Coinvolgo la famiglia, e non è facile, agli altri il bio non interessa un emerito piffero, ma la contrattazione è uno dei miei punti di forza e vinco io.
E quindi ora voi starete aspettando il resoconto di questa mia prima esperienza nel mondo del biologico… ehm no, sono umana, ho dei punti deboli anch’io!
Casualmente arrivati a Conegliano ci siamo imbttuti in un manifesto che ci ha incuriositi moltissimo: Una mostra su un periodo storico e culturale che adoro, ma con un punto di osservazione inusuale: il clima di fermento e rinnovamento artistico e religioso che si respira nelle colline di Conegliano fino al 1568, anno in cui venne bruciato per eresia, con rogo sulla piazza dei Mercati, il pittore Riccardo Perucolo (che non conoscevo neanche per nome).
Sono debole, ho ceduto. In verità pensavo fosse solo una piccola deviazione, due piccioni con un solo viaggio. La mostra mi ha incantato (soprattutto per il contesto), e data la splendida giornata di sole, finalmente primavera, potevamo rinunciare ad una passeggiata fino al castello? Conegliano è una deliziosa piccola città piena di scorci da ammirare, magari senza tacchi alti avrei camminato meglio sui ciottoli… fatto sta che ci è venuto lo sfizio di trovare una trattoria con qualche buon piatto del territorio.
Avrete capito che la mia Bio-Fiera si allontanava sempre di più. Un tris di antipasti a km 0 (tutto bio, ma non è la stessa cosa, lo so!), e poi della pasta fatta in casa ai carciofi, una teglia di radicchio trevigiano, formaggio e polenta al forno… e per finire anche un semifreddo all’amaretto. Piena come un otre concordo col resto della famiglia che se sei da quelle parti devi anche farti un giretto in mezzo ai vigneti del Prosecco… e magari portartene a casa qualche bottiglia.
E io che volevo fare un po’ la sborona raccontandovi della mia prima volta ad una fiera Bio e mostrandovi un po’ di foto per farvi invidia… Ma sapete che vi dico? è stata una giornata meravigliosa, ho goduto l’arrivo della primavera in mezzo ad una quantità di alberi in fiore, mi sono rilassata e divertita, i sensi di colpa li rinvio alla prossima occasione!
Sento che ci arriverai, presto. Al bio, intendo, e ad un’alimentazione più sana e naturale.
È un percorso assolutamente coerente con il declustering: less is more, volersi bene, la qualità della vita, tutto torna
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Lo so che ci arriverò, sulla cosmesi e i detersivi la trasformazione è lentamente partita, per il cibo mi scontro ancora con due problemi tutti miei: il disordine alimentare cronico, e il disinteresse per la cucina. Se devo mettere insieme più di tre ingredienti di solito rinuncio… quindi quando cucino io vado dritto all’essenziale, ma se posso saltare quella corvée riesco a fare un pranzo, per esempio, a base di marshmallow e arance (di cui mangio anche la buccia, sperando sempre siano davvero non trattate!)
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sentirsi in colpa? ma non esiste! ma sai che bene fa una giornata come quella che hai descritto? io la prossima settimana andrò nell’astigiano a comprare del vino rosso (che fa bene al cuore…) e poi a pranzare, con gli amici, in una piccola trattoria di Alba, un posto d’altri tempi, mi sento già bene solo a pensarci. Senza strafare , ma godiamoci le cose buone anche (qualche volta) sgarrando un pò. ciao Mariarita
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hai ragione, è il tipo di giornata che ci ricarica, ed è giusto che ce le godiamo. L’unico rammarico che potrei avere è che la fiera era solo in quel weekend, la gita sui colli avrei potuto farla domenica prossima. Ma va bene così, assolutamente! 🙂
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