Cambiamenti. Meno apprensione, più sorrisi.

cambiamentoQualche settimana fa ho convocato il gruppo con cui lavoro (una decina di persone) per discutere del nostro modo di fare squadra. Per una volta non si è parlato del lavoro, ma di noi. Io sono il vice, la seconda, l’aiuto, insomma, avete capito: davanti a me c’è un uomo che non ha il mio titolo di studio, non ha le mie competenze, non ha nemmeno troppa voglia di impegnarsi, lo ammette candidamente di essere un capo ‘solo sulla carta’. Eh già, ma è la carta che conta. Quando raggiungiamo un obiettivo, lui incassa lodi e bonus. Direte che sono davvero grettamente materiale: già, voi invece lavorate per la gloria vero?! 😀

Ho spiegato il mio fastidio e il mio disagio, durante la nostra riunione, e la mia tentazione di limitarmi al mio ruolo, senza più svolgere i compiti che competono ad altri. Ho anche detto che quando non c’è il giusto riconoscimento dei meriti di ciascuno (perchè, chiaramente, non sono l’unica che lavora anche per lui) il gruppo si demotiva e si sfalda. Il capo ha ascoltato me e qualche altro -siamo sempre in pochi a parlare quando c’è il rischio di compromettere la nostra posizione- e poi ha fatto la sua diagnosi: non è che sono un po’ esaurita?, forse in pre-menopausa? forse studio troppo, lavoro troppo e mi diverto poco? E poi gli è uscita la perla: sono ancora una bella donna, dovrei essere un po’ più rilassata, godermi la vita e le occasioni che mi offre. Ricordandomi che in un’azienda come la nostra bisogna farsi degli amici, e per noi donne dovrebbe essere più facile. Insomma, anzichè lamentarmi dovrei agire.

E così ho fatto, ma in modo diverso da quel che lui immaginava: da domani cambierò gruppo di lavoro. Andrò in un nuovo ufficio, nuovo dipartimento, tante cose da imparare. Poichè nessuno ti lascia il posto per cavalleria, lì non sarò più il numero due, ma uno dei tanti, e assieme all’elenco delle mie competenze mi porterò dietro anche una scia di pettegolezzi. Circolano già mille versioni del perchè e percome sia uscita dalla mia squadra.

Ora devo pensare a me. Poichè mi aspetta un periodo abbastanza difficile, anche se stimolante. Mi piace l’idea di rimettermi in gioco, in azienda sono molto conosciuta e apprezzata, non vado allo sbaraglio… ma dall’esperienza appena conclusa ho imparato parecchio. Nelle prime settimane, in cui avrò molte ore di formazione in aula, voglio soprattutto rilassarmi. Farmi bella, dedicarmi a ciò che mi piace, occupare insomma il tempo libero vivendo bene. Sono certa che sarà un buon inizio, e questo cambiamento (inatteso, fino a poco tempo fa) si rivelerà una buona opportunità.

(la foto sotto il titolo viene da qui)

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14 risposte a Cambiamenti. Meno apprensione, più sorrisi.

  1. Denise Cecilia S. ha detto:

    Bene, tanti aug… cioè, buon divertimento!
    Te lo meriti, anche se io del tuo io aziendale non so davvero nulla.

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    • vediamo che succede… essere ‘una dei tanti’ sarà comunque utile per il mio orgoglio (spero…)

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      • gabriella ha detto:

        anch’io alla fine del 2013 ho deciso di tagliare i rami secchi della mia vita: sono stufa di lavorare per la gloria e di essere la seconda. voglio vivere e lavorare per me e la mia famiglia soltanto. volevo dirti che ti seguo da un po’ e mi trovo ad esserti mooolto vicina, a volte proprio uguale…

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      • grazie, Gabriella. E’ bello vedere come si trovino affinità in persone che non conosciamo, ma che vivono, per così dire, in parallelo con noi. A me questo conforta molto… mi fa sentire molto meno sola, anche quando prendo decisioni *difficili*! Buona giornata, e a presto!

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  2. Laura A. ha detto:

    IN BOCCA AL LUPOOOOOO!!
    Ti auguro che questo cambiamento ti porti la serenità che desideri per poter lavorare meglio. Io ho fatto questo tipo di cambio lavorativo, inaspettato, quasi tre anni fa, creando grosse difficoltà al mio ex capo con il quale avevo lavorato con soddisfazione per oltre venti anni. Ma, al di fuori dei rapporti diretti e personali che si hanno con capi e collaboratori, c’è sempre una realtà lavorativa che non si può ignorare, soprattutto se le cose diventano difficili da portare avanti. Così, nonostante i dispiaceri che ho lasciato nel gruppo dove ero prima, ho preso al volo un treno che è passato casualmente sulla mia strada. Per un po’ le cose con il nuovo lavoro sono andate decisamente meglio (parlo in termini di distribuzione della pressione e dei carichi), ho ritrovato finalmente ritmi più umani seguendo un unico progetto, invece della precedente difficoltà di non sapere più a chi dare il resto, tanta la disorganizzazione strutturale e la pressione lavorativa che vivevo prima. Sono rinata. Poi il mio nuovo capo (stavolta una donna…) ha deciso di andare in pensione, ma avendomi informata per tempo mi ha dato la possibilità di guardarmi intorno e decidere se rimanere, anche senza avere idea di chi la sostituisse, oppure no.
    Purtroppo le solite beghe burocratiche e la lentezza delle pratiche stanno facendo sì che io da un anno sia bloccata in un limbo lavorativo, con un nuovo capo (arrivato prima che si concludesse il mio nuovo trasferimento), incompetente e limitato nell’intelletto, che però si fa bello con il lavoro fatto da me e da chi l’ha preceduto, come se fosse frutto del suo operato e ostacolando nei fatti il mio trasferimento, pur essendo risultata idonea per ben due volte al bando di reperimento interno. Sono demotivata e stanca di lavorare sull’orlo di un burrone, e prego che la mia situazione si sblocchi. Quindi…. TI CAPISCO BENE!!! e per questo ti auguro ogni bene per il tuo futuro lavorativo e per quello personale, perché ritengo che il primo possa esserci solo se esiste il secondo… Al bando le chiacchiere di corridoio e quelle dietro alle spalle: soltanto noi sappiamo quello che siamo in grado di fare e quanto valiamo, e questo secondo me è il minimo di onestà che dobbiamo nei confronti di noi stessi. Ogni cambiamento comporta rinunce ma anche conquiste, vedrai che ne trarrai comunque giovamento. Auguri Anna, un abbraccio! 🙂

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    • Vedremo che succederà domani, questa mattina ero molto più baldanzosa di quanto non sia ora. Eppure so con certezza di aver fatto la scelta giusta, anche se forse, dal punto di vista professionale, è un po’ un passo indietro. Ma, come dice una cara amica, per prendere la rincorsa bisogna pur arretrare, no?! Nei prossimi giorni ti racconterò com’è andata… Per ora grazie dell’incoraggiamento! 🙂

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  3. Laura V. ha detto:

    Non ho parole…e non posso fare a meno di notare un atteggiamento ” vagamente” sessista che trapela dalle parole del tuo capo! Certo, quando una donna decide di affrontare direttamente le situazioni,lo fa perchè è esaurita, prossima al ciclo o alla menopausa, comunque in balìa degli ormoni, che le impediscono di ragionare lucidamente come invece sanno fare gli uomini… In bocca al lupo, stappo idealmente una bottiglia di spumante con te e tutte le altre!

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    • Grazie, Laura. Sì, le parole del tizio (mi riusciva difficile chiamarlo ‘capo’ prima, ora proprio non ce la faccio!) rivelano il suo modo di pensare. A lui piacciono le donne decorative, quelle che si muovono -graziosamente- nell’ombra, che agli aperitivi sorridono ma non parlano, e che non ribattono mai alle sue battute grossolane. Il cervello è gradito finchè serve per lavorare, ma la *coscienza critica* è una bestemmia da punire. Vorrei che nell’azienda modernissima e maschilissima in cui lavoro le donne si emancipassero un po’, ma mi pare, per ora, una strada difficile.

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  4. Ilaria Mosti ha detto:

    Bello il tuo spirito… bella la tua analisi… belle le tue parole! Buona sfida… ti “conosco” da qualche giorno ma penso già che meriti le soddisfazioni che ti prenderai! 🙂

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  5. Squitty ha detto:

    Grandiosa!!!!

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  6. firmatocarla ha detto:

    Terrò le dita incrociate per te, vedrai che sarà un successo!!!
    Ti capisco bene, è lo stesso genere di risposte che mi sento dare quando (dopo aver accumulato un po’ di inc****ture coi colleghi) faccio notare alcune falle al responsabile, proponendo alcune soluzioni, come so che lui preferisce… “ma sei stanca?”, “forse devi riposarti”, oppure, proprio ieri sera (sì, domenica sera alle 21,30!!) “devi essere più rilassata, siamo come una grande famiglia!!”.
    Foooooorza! Vorrei poter cambiare gruppo di lavoro pure io, quindi sono con te 😀 !!!

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    • …quanti anni dovranno passare prima che in italia una donna venga valutata solo per quel che sa e fa? certe volte mi chiedo se riusciremo mai a ‘valere’ come gli uomini. Non è detto che siamo migliori di loro, ma perchè se siamo brave dobbiamo sentirci dire che abbiamo i ‘c****oni?

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