Questa è una delle domande che mi sento rivolgere più spesso da chi arriva sul mio blog alla ricerca di consigli e idee. Se si è sempre stati disordinati si può cambiare?
La risposta è sempre la stessa: sì e no. La differenza tra il sì e il no sta in una parola magica: motivazione. Io ho (ahimè) 48 anni, e ricordo d’esser sempre stata disordinata. Non sono stata abituata da piccola a gestire impeccabilmente le mie cose e crescendo la situazione non è certamente migliorata. Anzi, anzi. Tutto questo lo sa chi ha letto i primi post del blog: di cedimento in cedimento ero arrivata al limite, vivevo in una casa da incubo (disordinata, non sporca, ma non si capiva molto la differenza) e la mia vita familiare si stava sgretolando. A quel punto -e mi sono serviti alcuni mesi- ho capito che avevo un’unica strada: imparare le regole per organizzarmi.
Questo è quel che mi ha motivato, e non vi consiglio di trascinare la situazione fino a questi estremi, affrontatela prima, ci guadagnerete in stress e fatica! Ma, e di questo sono convintissima, se non lo volete davvero, non cambierete mai.
Io ho letto e studiato molto, per capire come fare. Ho cercato e trovato blog e libri sull’argomento, soprattutto in inglese e in francese (ora ce ne sono moltissimi anche in italiano). Il nome del mio blog nasce da un famoso programma americano, distribuito appunto lungo le 52 settimane dell’anno. La parte più importante del programma, però, è all’inizio, ovvero quando vengono spiegate le regole per farlo funzionare. E’ lì che si capisce se si è motivati o meno: perchè ti dice che il cambiamento avviene con volontà e metodo, ed è un processo continuo da portare avanti per tutto l’anno (e poi per sempre). Il programma prevede una lista di quel che si vuol fare durante l’anno, e poi si entra nel vivo con i primi comportamenti, quelli che segneranno la svolta: dobbiamo liberare spazio, declutterare insomma… E scopriamo un elemento importante, che è alla base del nostro disordine cronico: la procrastinazione. Rinviamo sempre, per mille motivi. E molto di quel che non facciamo oggi, domani o fra un mese ci farà perdere assai più tempo.
Arrivati a questo punto abbiamo già acquisito dei comportamenti positivi. Dobbiamo trasformarli in routines. Ecco, io ho integrato il programma che seguivo con il metodo FlyLady, e ne sono felice. Ora so che dicono le stesse cose, non c’è alcuna contraddizione tra loro, soltanto un punto di partenza opposto: FlyLady parte da un lavello, e spiega le regole man mano che le incontriamo. Spiega? direi che ce le urla… ma poi si addolcisce, è comprensiva, ci ricorda in ogni mail che ‘non siamo indietro’, possiamo recuperare in qualsiasi momento. E’ rassicurante, questo.
Ho risposto alla domanda iniziale? spero di sì. Si può diventare organizzati, seguendo delle regole, facendoci aiutare da un buon metodo collaudato. Bisogna anche superare la propria diffidenza, fidarsi anche se non siamo del tutto convinte. L’importante è voler cambiare. Tutto il resto avviene, con pazienza. Come ci insegna FlyLady, il disordine non è nato in un giorno…
Anna, Anna… se fossimo sedute davanti ad una tazza di qualcosa di confortevole, piacevolmente rilassate, uscirebbero fiumi di parole su questo argomento e su quello che c’è dietro agli atteggiamenti sui quali periodicamente disquisiamo… 🙂
Io non sono mai stata disordinata, anzi… e invece ora è il mio problema, solo casalingo per fortuna. Al lavoro non ho questo problema, negli armadi o nelle dispense non ho questo problema. Le mie difficoltà sono sul non riuscire ad eliminare le cose di troppo, soprattutto se sono cose lasciate da persone care che non ci sono più. Sono sul carrozzone di Flylady da anni ormai, ma oltre il lavello, il letto, lo swish & swipe, le scarpe ai piedi è il bucato (tutto ben radicato) non riesco ad andare. O meglio, sono alti e bassi. C’è stato un periodo che riuscivo pure a svolgere le missioni quotidiane in alcune delle zone a me più critiche, e vedevo lenti miglioramenti che mi motivavano. Poi non so cosa è successo, probabilmente per colpa di alcuni cambiamenti nella mia vita, anche di posto di lavoro e di orari, la motivazione è la cosa più difficile da mantenere e fatto sta che non riesco più a stare dietro alle cose che prima invece non avevo problema a seguire. Questo mi ha fatto riflettere molto sul fatto che dietro alla mia situazione deve per forza esserci un aspetto psicologico che non sto riuscendo a cogliere, dal momento che non mi manca la tendenza innata ad essere organizzata (fino a qualche tempo fa mi appellavano “precisina”…).
Così, nelle mie ricerche bibliografiche sul discorso della procrastinazione (perché nel mio caso di questo si tratta) ho scoperto un testo molto professionale, diverso da tutti gli altri fino ad ora letti (che approcciano il problema con la stessa visione che ne dà Flylady o quella della “space clearing”, cioè con problematiche più comuni e diffuse sull’argomento). È scritto da un italiano, professore di scuole specializzate in psicoterapia integrata, insegna all’università di Padova.
Questo testo, invece, mi ha sta facendo individuare perché qualcosa in me che prima funzionava in automatico, ora non va più (ancora non l’ho finito, perché lo leggo quando posso, non è procrastinazione…). Analizza infatti cause comportamentali più specifiche rispetto a quelle individuate normalmente e che riguardano la maggior parte dei casi. Vediamo cosa ne uscirà fuori. Nel frattempo non mollo Flylady e tutto quello che ho imparato su questi argomenti, mentre attraverso il tuo blog continuo a scoprirne di nuovi. Leggerò senz’altro il post che hai suggerito (per fortuna conosco bene il francese…) e grazie per aver pubblicato questo tuo articolo pieno di spunti e di riflessioni (musa per musa… 😉 ).
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Sai Laura, proprio questa mattina pensavo a te. Non lo so perchè tu mi sia venuta in mente mentre toglievo dall’armadio alcune camicie che -ormai è definitivo- non indosserò più. Pensavo a quanto sia stato utile in questi mesi il confronto con te, a come il tuo approccio sia sempre più critico e profondo rispetto alla banalità del quotidiano. E pensavo che tu dovresti essere il mio special guest, quello che, quando vuole, scrive qualcosa. Ti affiderei le mie pagine ad occhi chiusi. Lo sai bene che ogni volta che mi racconti qualcosa poi scatta in me la ricerca, sei più che una musa, sei uno stimolatore multisensoriale! Pensaci…
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Dopo aver esplorato in lungo e in largo i link…. ho proprio dovuto inserirti nella top of the post della settimana ^_^
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…beh, grazie 🙂
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oh, allora io a 34 anni ho iniziato presto. no? 😀
vabbè, l’importante è che abbiamo iniziato e che continuiamo.
la mia situazione mi sembra molto simile alla tua, anche se io sono solo all’inizio (alle 52 settimane 😀 )
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io ero partita da sola ed ho fatto un po’ fatica ad ingranare… ma ti garantisco che si dimenticano in fretta i tempi bui in cui davamo il peggio di noi!! 😀 vedrai, tra poco avrai una efficienza in casa da far invidia al fordismo!
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Ciao Anna, diciamo che sono sempre stata una maniaca della pulizia e dell’ordine, ma andando a vivere con mio marito sono peggiorata, anche mamma che pulisce sempre mi dice che sono esagerata,forse qualcuno mi prenderà per pazza ma a me piace farlo e tutti possono avere una casa splendente, basta soltanto una dose di buona volontà. Un saluto.
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…ecco, io non vorrò mai diventare una maniaca della casa, non dubito che sia bello gratificante e rilassante… ma a ciascuno le sue passioni! per me era importante raggiungere uno standard che probabilmente tu troveresti mediocre, ma io sono contentissima così! Voglio che le pulizie mi lascino il tempo per tutto il resto 🙂
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Detta così sembra che sto sempre a pulire ma ti assicuro che non è così,amo occuparmi della casa dalla a alla z, non solo pulire ma anche rinnovarla, apportare dei miglioramenti estetici e non ti trovo assolutamente mediocre anzi vedo che ti sei organizzata bene
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sì, mi sono organizzata bene. Amo molto di più la mia casa da quando ho tolto tutte le cose inutili che conteneva, le uniche migliorie che io riesco a concepire sono quelle che liberano spazio! e pensare che sono bravissima a realizzare decoazioni country (che ormai creo solo su commissione, o per regalare, in casa non voglio più nulla!)
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