Proprio ieri ho detto che per cambiare le proprie abitudini servono due elementi: un buon metodo e la volontà. Ho anche detto che è importante essere motivati, altrimenti il meccanismo si inceppa.
E poi invece ho capito che non è del tutto vero. La discriminante è la volontà. Non ci sono arrivata da sola, con uno schioccare di dita, mi ha aiutato in questo un interessantissimo post di Damien Casoni, è in francese ma provate a leggerlo. Lo riassumo brevemente, anche se, inutile dirlo, l’originale è scritto mille volte meglio.
Quante volte capita di iniziare una nuova sfida pieni di entusiamo, determinazione e supermotivati, sia essa una dieta, un corso, i babystep… si parte benissimo… e dopo qualche settimana o qualche mese solo il sentir nominare quel buon proposito ci mette in difficoltà e ci riempie di sensi di colpa?!.
Che è successo? abbiamo, semplicemente, sovrastimato la nostra volontà. Abbiamo concentrato tutto sulla motivazione, che pure era altissima… ma, ci dice Damien, la motivazione è per sua natura instabile, perchè si appoggia alle emozioni del momento. E ci sono momenti in cui non ce ne importa nulla di essere motivati.
Assurdo pensare a motivazioni per motivarci, no? Già, il punto è un altro: se il compito che ci siamo imposti (riordinare la casa, per esempio) e ci sembrava alla nostra portata si rivela invece impossibile da seguire… beh probabilmente ci siamo sovrastimati.Un peccato d’orgoglio per il quale esiste una soluzione: “piccolissime abitudini per i migliori risultati”. Piccolissime in senso proprio, e vi rimando a questo articolo: la sfida di una flessione al giorno (in inglese). Quel che si dice un cambiamento in dolcezza, a piccolissimi passi, ma a lungo termine. Perchè, contrariamente alla motivazione, la volontà può essere sviluppata come un muscolo… ovvero con la ripetizione. E più ripetiamo un comportamento (buono o cattivo che sia), meno importa la nostra motivazione… al punto che la mancanza di segnali emozionali (entusiasmo, eccitazione, ecc) è un buon segno, in caso di abitudini positive: ci dice che il nostro inconscio sta prendendo il sopravvento e che la nostra abitudine si sta radicando.
E’ necessario, quindi, che il comportamento sia il più possibile ripetitivo, e questo non dipende nè dall’umore, nè dalla stanchezza, nè da chi ci sta vicino, nè dagli impegni che abbiamo.
Ma come si fa?!
La risposta di Damien è disarmante: ponendosi il minimo obiettivo possibile. Quello che sia possibile portare avanti anche nel giorno più rognoso, sfigato e nero che riusciamo ad immaginarci. La teoria è spiegata in un libro che non ho letto, Mini Habits** di Stephen Guise, e sintetizzata, per l’appunto, con un semplice gesto da fare sempre, ogni giorno, per tutta la vita. Piccolissime abitudini che possiamo ingrandire con lo stesso principio. Sempre ripetendo, e ripetendo.
Sembra stupido, vero? e lo è… ma pare sia l’alternativa ‘slow’ alla successioni di grandi entusiasmi e subitanei fallimenti che abbiamo inanellato finora. L’importante è… cominciare subito! (approfondirò, e poi vi racconterò il seguito!)
**Laura, lo conosci?
No, Anna, non lo conosco ma l’ho visto citato nel sito di Damien Casoni, a partire dal tuo post di ieri. Credo che su carta non esista, mentre è disponibile come e-book (su Amazon) e come audiolibro (sempre tutto rigorosamente in inglese).
Però nel sito di “Mini Habits” (http://minihabits.com/) che immagino nasca principalmente per promuovere il libro, ci sono alcune paginette di “risorse” la cui lettura può dare un’infarinatura di quello che c’è nel libro, ma anche solo a stimolare le nostre sinapsi… 🙂
Ad esempio:
“Idee per mini abitudini” -> http://minihabits.com/mini-habit-ideas/
“Idee per ricompense” -> http://minihabits.com/reward-ideas/
“Mini abitudini ibride” (cioè un’abitudine a scelta tra due) -> http://minihabits.com/hybrid-mini-habits/
“Mini abitudini combinate” -> http://minihabits.com/mini-habit-ideas/habit-combos/
Può essere utile dare un’occhiata alla pagina di “Domande e risposte” dove vengono forniti alcuni suggerimenti da implementare durante il percorso di acquisizione di “mini habits”, e la sezione “Tools” dove vengono segnalate alcune apps di supporto motivazionale durante il percorso intrapreso (due di queste sono gratuite e non legate al libro ma, volendo, di questo tipo ne esistono molte altre in rete).
Ma la mia domanda è… (stile “Kazzenger” di Maurizio Crozza): come diavolo fa Anna a tirar fuori più di un post al giorno e tutti belli sostanziosi…? 😀
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parto dalla fine… ho una cartella ‘bozze’ piena come le nostre teste… mille e uno spunti da sviluppare, e se riesco durante le mie pause pranzo (o a volte anche in certe riunioni del tutto inutili) scrivo qualche riga.
Ierisera cercando altro ho trovato un libretto di Seneca degli anni del Liceo, e fra le pagine c’era un foglio di brutta copia con alcune righe di traduzione. Parla di un argomento che conosciamo bene […]il differire è la massima rinuncia della vita: innanzitutto questo procrastina ogni giorno, distrugge il presente mentre promette il futuro. Il più grande ostacolo al vivere è l’attesa, che dipende dal domani e sciupa l’oggi.’ (par. IX) Allora traducevo ma forse non capivo, oggi faticherei a tradurre, ma capisco, soprattutto ora… così sono corsa a cercarlo già tradotto :). Seneca, De brevitate vitae http://sentieridellamente.it/files/De-brevitate-vitae.pdf
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Bella questa chicca di una flessione al giorno per allenare la famigerata VOLONTA’…
Metterò in pratica questo metodo, ho un bel pò di progetti lasciati a metà! Ti auguro una Buonissima Pasqua e a presto! BBaci
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Buona Pasqua e Pasquetta anche a te, riprendere i progetti iniziati e finirli è uno dei tanti miei obiettivi. Uno alla volta, però… per non ricadere nel perenne vizio dell’inconcludenza!
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Ciao, ho segnalato il tuo post nei miei top! Baci 🙂
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grazie 🙂 ora verrò a farmi un giro…
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Vero, vero.
La differenza c’è e conta molto, io me ne accorgo essendo nata creatura ipersensibile e quindi ipereccitabile. Che, però, tende facilmente a sgonfiarsi; o nel migliore dei casi a metterci una vita per raggiungere obiettivi minimi. Il minimalismo, decluttering in particolare, mi sta fortunatamente e gioiosamente rieducando 😀
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anch’io, come te, trovo che la strada verso il minimalismo ci aiuti a diventare persone più *mature*, più consapevoli, meno legate a cose frivole e più attente ai comportamenti. Soprattutto nostri.
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..la sai la storia dei 21 giorni?
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21 giorni per cambiare (acquisire) un’abitudine?
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