Una sera mentre andavo a letto ho avuto un’intuizione geniale, il cui meccanismo di rivelazione mi ha lasciato basita**. Da una settimana andavo chiedendomi mille volte al giorno (o almeno 500) perchè si fosse verificato un determinato fenomeno apparentemente inspiegabile e ci sono arrivata proprio quando la testa era lontanissima da quei pensieri. Del resto è noto che le idee migliori vengono quando meno te lo aspetti… Il punto è che ora ho anche capito perchè succede questo.
Le mie scoperte sono sempre piuttosto banali, e di solito il resto del mondo ci arriva ben prima di me, ma il senso di trionfo che provo è comunque notevole. Io che sono sempre stata appassionata di puzzle, e quando avevo tanto tempo e tanto spazio ne completavo uno dopo l’altro, ora mi diletto con quelli virtuali: ogni volta che una tessera va al suo posto ho la sensazione di essere sulla strada buona… per continuare a cercarne altre.
Ho letto un e-libro, nelle settimane scorse, che avevo preso soltanto perchè scontatissimo, lo confesso. Mi intrigava, ma temevo di trovarmi di fronte il classico bidone americano per pollastri… E invece si merita un post tutto per lui (è quello che avrei dovuto pubblicare una settimana fa, pigrizia mia benedetta), ma vi introduco uno dei temi rivelatori: le piccole domande che fanno bene al nostro cervello.
Perchè le risposte arrivano quando meno ce lo aspettiamo? perchè abbiamo martellato il cervello con le domande giuste, quelle che lo stimolano e mettono in moto il meccanismo della creatività. Ecco un approccio su cui non avevo mai riflettuto abbastanza: se io gli do degli ordini, lui (il mio cervello) si mette sulle difensive, e non mi ascolta, anzi, troverà scuse per farmi fare una figuraccia con me stessa… Se invece lo sollecito dolcemente, ma con una certa insistenza, con domande positive, è molto più probabile che trovi la risposta di cui avevo bisogno!
Raccontata così sembra quasi che abbia bevuto due bicchieri di troppo prima di scrivere (a proposito, ho recentemente scoperto il Raboso Fiore che mi ha incantato!) ma rifletteteci comunque, se vi va… e scoprirete che succede lo stesso anche a voi!
A domani, e stavolta sarò di parola 😀
(**qui non parlerò della risposta in questione, era una problematica lavorativa!)
Ma sai che capita anche a me, questa cosa delle domande e delle illuminazioni improvvise?
a questo punto, attendo il post sull’e-book… curiosità mia, fatta capanna 😉
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Nel mio caso le idee migliori arrivano quando mi sono presa una pausa di relax dai pensieri del cervello … purtroppo succede raramente ma sto cercando di ascoltare un pensiero alla volta, cercando di realizzarlo o soddisfarlo subito così poi non mi rompe più le scatole ahahahhaha
Attendo il post, sono curiosa anche io!
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io invece sono ancora lontanissima dall’organizzare i pensieri…ma almeno cerco di non permettere che tormentino le mie notti, preferisco farmi delle belle dormite!!! 🙂
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Assertività applicata, insomma 😀
“E-libro” mi piace tanto, sa di tenero (mentre i termini inglese, quando si affollano, vogliono dare un’idea di sprint, smart, brilliant un po’ esagerata, no?).
Baci.
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…perchè anche se li leggiamo in formato elettronico, i libri del nostro immaginario resteranno sempre quelli che abbiamo tanto amato, sempre avuto con noi e mai avremmo pensato di sostituire con qualcosa di immateriale!
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