Ogni tanto bisogna ritornare sui propri passi, e ri-guardare quel che si è già fatto e già scritto utilizzando però uno sguardo più critico e severo.
Sono passati più di due anni da quando ho iniziato a darmi seriamente da fare per cambiare il mio modo di gestire la casa e i risultati si vedono, eccome. Rispetto all’agosto di due anni fa ho imparato davvero tante cose, ho corretto molti errori ed ho eliminato la maggior parte dei comportamenti sbagliati che avevo.
C’è un punto su cui non mi soffermo mai abbastanza, e che pure è fondamentale: noi cambiamo continuamente, e il cambiamento avviene giorno dopo giorno, a piccoli passi. Se il cambiamento sia un andare avanti, crescere, migliorarsi, o un regredire, perdere le buone abitudini e trascurarsi dipende soltanto da noi.
Io, come la maggior parte delle persone, non esito mai a trovare alibi e giustificazioni per salvarmi la faccia… poi ci rifletto, e capisco (o meglio, ammetto) che darsi delle scuse porta sempre nella direzione sbagliata: perchè io voglio solo migliorarmi, non posso accettare l’idea di tornare ad essere la persona incasinata e disorganizzata del passato.
Se questo vale nella teoria, è ancora più vero nella pratica. Due anni fa, lo sapete, ho deciso di vuotare la casa, e togliere tantissime cose inutili e superflue. Il processo è stato lento e non sempre costante (il fatto che io sia ancora alla settimana 44 del programma la dice lunga…) ma non si è mai fermato, ed ora le stanze della mia piccola casa hanno perso quasi tutto ciò che era di troppo.
Eppure non è tutto ancora risolto. Ci sono periodi di stanchezza, orari sballati, impgni che si sovrappongono, durante i quali la casa tende a sfuggirmi di mano, assieme alla serenità che sto cercando di conquistare e mantenere.
Essendo reduce da una di queste fasi ho cercato di riflettere (i viaggi in treno in questo aiutano!) per capire dove e come migliorarmi ed evitare di ricadere sempre negli stessi errori. Portata per carattere e formazione all’analisi delle situazioni, non mi è stato difficile intuire dove si nascondesse il problema: ci sono ancora tante cose che non hanno un loro posto fisso, sia in casa che -sorpresa!- dentro di me. Ci sono oggetti inutili che continuo ad accettare anzichè rifiutare (gadget aziendali, omaggi di negozi e fornitori ecc), c’è ancora la tendenza, mai del tutto sopita, a conservare qualcosa perchè mi potrà tornare utile e c’è, non meno presente e non meno dannosa, la continua ostinazione a dire dei sì laddove sarebbe giusto e corretto dire no. C’è, infine e soprattutto, un’autoindulgenza sempre concessa ogniqualvolta io mi senta troppo in affanno.
Sono questi i comportamenti che mi portano a perdere, di tanto in tanto, il controllo della casa. Niente di tragico, nemmeno lontanamente paragonabile a quel che era “un tempo”… ma sufficiente perchè mi possa chiedere dove e come debba migliorarmi.
Ho già detto a più riprese che sto lavorando a sconfiggere la mia tendenza alla procrastinazione… lo sforzo in più che vorrei riuscire a compiere, in quest’ultima parte di anno, è nell’affinamento della mia organizzazione. Sta tutto lì, il segreto… con un piccolo bonus: se al lavoro riesco a stabilire delle priorità a cui non permetto sconti, perchè a casa, invece, penso di essere autorizzata a concedermeli?