No, non mi soffermerò su un’analisi dei principali punti deboli del mio carattere… ci sto lavorando, ma non sono, decisamente, un’allieva modello 😀
Eccomi ormai arrivata agli sgoccioli di questo infinito programma delle 52 settimane (iniziato, serve ripeterlo? nell’agosto 2012…) e confesso che sarò felicissima il giorno in cui lo concluderò, e festeggerò di sicuro (mi conoscete abbastanza da sapere che non perdo mai occasione per premiarmi!)
Settimana dopo settimana ho raccontato progressi, tentennamenti e ripartenze, non senza l’orgoglio di chi, comunque, sa di aver fatto dei grandi passi avanti e guarda al suo passato di disorganizzata come ad un qualcosa che non le appartiene più.
Eppure non è tutto liscio e facile come potrebbe sembrare: ho imparato molte regole e assimilato nuove abitudini, ho letto un’infinità di libri e blog, ho scritto quasi 200 articoli -questo è il n. 199!!!- e potrei scriverne senza dubbio almeno altrettanti con lo stesso entusiasmo… ma allora che c’è che non va?
Ecco, l’obiettivo della settimana n.49 per me era proprio questo: una riflessione onesta e disincantata su quel che ancora mi manca per dare continuità alla mia organizzazione quotidiana. Per arrivare a scrivere queste poche righe ho impiegato 3 settimane, il che la dice lunga su una certa mia tendenza alla procrastinazione e al perfezionismo… decisamente la coppia leader dei miei vizi, malgrado da tempo li abbia individuati e provi a correggerli!
Fosse solo qui l’intoppo, sarebbe abbastanza facile concentrare gli sforzi. No, c’è un qualcosa più strisciante e inafferrabile che mi prende quando sono stanca, quando ho avuto una brutta giornata, quando ho una marea di cose da fare: anzichè spicciarmi e sfruttare il mio fedele timer per poter spuntare una dopo l’altra le piccole voci della mia routine, mi dico che in fondo sono già brava abbastanza, che non posso essere sempre severa con me stessa, che improvvisare ogni tanto fa solo bene.
Quando la mia autodisciplina vacilla, e l’autoindulgenza sfolgora, io scivolo nel caos. Dura poco, perchè per mia fortuna è vero che le abitudini, una volta acquisite, restano… ma succede, e questo un po’ mi destabilizza. L’importante è esser consapevole che, senza correre il rischio di diventare maniaca dell’ordine in casa (non ci crede nessuno!!!), ho ancora qualche sforzo da fare per migliorarmi. Perchè, lo sapete benissimo, ormai vedere qualcosa in disordine in casa mi irrita, ma soprattutto mi spaventa l’idea di ritrovare le antiche pessime abitudini!!!
complimenti! 🙂
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eh… c’è ancora tanto da fare… ma se penso a com’ero… 😀
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il tuo articolo m’ha fatto riflettere. Ho cominciato il mio viaggio per organizarmi la vita nel 2010 e, se butto lo sguardo dietro, mi fa venire i brividi. Innimaginabile quanto è flessibile e capace d’imparare la mente umana, vero?
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assolutamente sì… e un’altra riflessione: quante volte pensiamo che una certa cosa sia al di sopra delle nostre possibilità, e invece con impegno e costanza possiamo farcela? spesso siamo noi a complicarci la vita, semplicemente perchè non abbiamo fiducia nelle nostre capacità…
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