Camminare, leggere, essere assertiva, vivere slow… tutto questo trova spazio, in me, perchè per fortuna sono riuscita a libermi dall’ansia quotididiana della gestione della casa. Chi non ci è mai passato non può capirlo, ma l’umanità si divide grossomodo in due parti: chi riesce spontaneamente a fare qualcosa, e chi non ce la fa.
Per me la missione impossibile era l’organizzazione in casa, per tanti altri altri può essere il proprio peso, o l’amore e così via. Mi è costato anni di fallimenti ma alla fine ci sono riuscita (e la lezione che ho imparato è che, semplicemente, sbagliavo metodo: non era solo una questione di volontà o di determinazione… e questo vale per tutti, perciò non scoraggiamoci mai)
A quel punto, però, non sono diventata la regina della casa e -ne sono rassegnata. mai lo sarò. Non ne ho il talento nè la passione, ma posso contare sulla forza dell’abitudine… e quando questa, di tanto in tanto, resta a dormire… beh, lì sopravviene l’istinto di sopravvivenza, l’allarmante monito della coscienza: non vorrai mica tornare a quei tempi là? No, caspita, giammai!
Sono una casalinga essenziale, e per questo amo tanto FlyLady. Mi ha insegnato a buttare tutto quel che non serve e a fare poco e spesso quel che va fatto (molto prima di leggere due libri che si sarebbero rivelati fondamentali per il radicamento della mia nuova forma mentis: L’arte della semplicità, di Dominique Loreau, e Il magico potere del riordino, dell’ormai famosissima Marie Kondo). E questo faccio: evito di portarci cose inutili, rimetto a posto man mano, imposto il timer a 5, 10 o 15 minuti da usare con essenzialità.
Ho sempre impostato la mia routine calcolando di avere la giornata impegnata, come qualsiasi donna che sta fuori casa 10-12 ore al giorno. Quest’anno ho voluto capire se, avendo a disposizione un periodo di ferie di 3 settimane da gestire a mio piacimento, la mia routine quotidiana potesse migliorarsi.
Ed ho scoperto che, per me, non ne vale la pena. Mi accontento di quel che già faccio… dedico solo un po’ di tempo in più alla ‘straordinaria manutenzione’, sposto qualche mobile, butto ancora qualcosa che si era salvato in passato… e basta. Il resto del tempo serve a me, per quello che dicevo all’inizio del post. E -stavolta vado fino in fondo- cerco di impegnarmi seriamente sulla pianificazione dei pasti.
Basta così. Mi accetto imperfetta, una che fa le pulizie velocemente, che pulisce le porte in 10 minuti, che ha i vetri trasparenti ma non cristallini… E, sapete, non mi sento nè in colpa nè sconfitta, per questo. Io la mia battaglia l’ho già vinta! 🙂
Bellissimo articolo!!!!! Mi interessano molto i libri che hai consigliato e sicuramente li prenderò!!!!!
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grazie Silvia… sono libri che mostrano un rapporto diverso con la casa e con le cose…entrambi impregnati di cultura giapponese, che sull’essenzialità la sa lunga!!!
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Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi del libro di Marie Kondo…l’ho letto da pochissimo e sto ancora cercando di metabolizzarlo…
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son sincera, io ho iniziato la lettura della Kondo molto prevenuta, e per la prima metà del libro mi è stata anche parecchio antipatica. Non le perdono l’approccio totalmente diverso da FlyLady, ma devo ammettere che ho trovato il libro interessante e mi ha regalato parecchi spunti che ho messo subito in atto!
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Dà molti spunti ma sono un po’ timorosa riguardo l’applicazione!
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io l’ho letto quando già avevo la casa completamente declutterata e in ordine grazie ai metodi 52 settimane e FlyLady ed ho quindi concreti e comprovati elementi per dire che i suoi princìpi di partenza (riordinare tutto insieme, in una volta sola altrimenti non ce la farete mai!) non sono necessariamente veri. Però -per esempio-i miei cassetti e armadi ora sono organizzati come consiglia lei, dall’intimo ai pantaloni! Nell’armadio appendo camicie e vestiti, tutto il resto è comodamente arrotolato. Non ho mai pensato di scrivere un post sul libro perchè lo hanno già fatto tutti, ma forse posso raccontare la mia esperienza personale…
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Se hai voglia e tempo io la leggerei volentieri! Buona giornata!
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…il tempo di prepararlo… e di non procrastinare! 😉
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i libri della Loreau sono per me fonte di grande relax e ispirazione, oltre ad avere delle copertine che mi piacciono un sacco! io ero partita da “Il piacere della frugalità”, poi ho preso anche gli altri due; la Kondo invece l’ho presa in biblioteca, che l’ha comprato apposta per me (vabbè, dai, era molto richiesto!) 😀
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io amo incondizionatamente tutti i libri della Loreau, e hai ragione, sono anche molto rilassanti! 🙂
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