I vantaggi della frugalità (che non è tirchieria)

being frugalIeri su Pinterest mi sono imbattuta in blog interessante, in particolare mi ha colpito il pensiero espresso in questo post, di cui traduco apprssimativamente il senso: la gente spesso confonde il vivere frugalmente con lo spendere poco, ma i concetti non sono intercambiabili. Con scelte frugali risparmi del denaro su cose per te poco importanti, per poterlo poi spendere dove preferisci. Per esempio ti porti il pranzo al lavoro per uscire poi a cena con una persona speciale nel fine settimana. Ecco, l’autrice ha spiegato bene quel che cercavo di far capire a dei cari amici nei giorni scorsi: non sono diventata tirchia, non mi sono trasformata in una gretta persona che conta i centesimi, e non c’è contraddizione tra l’Anna che si gusta una cena in un bel locale tipico (possibilmente Slow food) e quella che sceglie l’acqua della fontanella anzichè pagare 4 euro un banalissimo succo al bar. Mi piacciono le cose belle e buone, amo viaggiare e scelgo il comfort ogni volta che posso… e proprio per questo non mi pesa rinunciare a ciò che ritengo non importante!

Nel corso degli anni ho deciso di tagliare alcune spese personali (mio marito non condivide questo mio percorso, nè io ho intenzione di imporglielo, ma ho visto che l’esempio ha attecchito sui nostri figli, e di questo sono orgogliosa), in particolare tutto ciò che non avrebbe comportato per me alcun sacrificio e, anzi, mi avrebbe portato dei vantaggi -soprattutto per salute, forma fisica e ordine in casa:

  • ogni volta che posso vado a piedi o in bici anzichè usare l’auto;
  • se uso l’auto scelgo un parcheggio gratuito anche se comporta un po’ di strada a piedi;
  • quando mi trovo al bar scelgo sempre acqua (indipendentemente da chi offre);
  • in pizzeria o quando mangio fuori sede scelgo piatti semplici (anche se paga l’azienda);
  • in gelateria o pasticceria prendo sempre porzioni piccole;
  • ho smesso di comprare giornali e riviste, che di solito nemmeno leggevo;
  • ho scelto l’autoproduzione per la maggior parte dei detersivi e alcuni cosmetici;
  • non faccio più scorte, compro solo il necessario man mano che serve;
  • compro un oggetto o un capo di abbigliamento solo se ne sono davvero convinta.

Credevo che l’ultima voce si sarebbe rivelata complicata, e invece sono riuscita a rdurre gli acquisti di abbigliamento e scarpe in modo radicale (e di questo ve ne ho parlato regolrmente qui)

Il salto di qualità prossimamente riguarderà le spese per l’alimentazione in famiglia. Questo è il mio tallone d’Achille, a livello sia di pianificazione che di gestione sono una frana… ma ci sto lavorando. Per la prima volta nella mia vita sto cercando di analizzare seriamente la situazione e di studiare una strategia. Per esempio, e a molti di voi farà ridere, in casa non abbiamo mai tenuto il conto delle spese alimentari, nè mai previsto un bugdet, neanche approssimativo. Ogni mese abbiamo speso quel che capitava, con tutte le contraddizioni e gli sprechi del caso. Ecco, qui il supporto del coniuge sarà fondamentale, visto che la spesa, in genere, la fa lui. So che inizialmente non condividerà… ma conosco le tecniche della comunicazione persuasiva 🙂

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17 risposte a I vantaggi della frugalità (che non è tirchieria)

  1. ideepensharing ha detto:

    Non sono brava come te ma credo di essere migliorata molto sul fronte spese. In questi giorni sto cercando di organizzare una pianificazione dei pasti per evitare di trovarmi con il frigo pieno e di dover buttare cibo andato a male

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  2. claudia ha detto:

    sai che mi sono resa conto anch’io che è difficile spiegare ad altri la frugalità? e che viene spesso scambiata per tirchieria….che strana cosa, però! rispetto alla tua lista, devo migliorare ancora in tante cose, però almeno mi sono accorta che è germogliata e sta crescendo la coscienza critica verso tanti tipi di spesa, ora la coltivo attentamente!

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  3. rita ricignuolo ha detto:

    interessante!

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  4. claudia ha detto:

    sì, la biblioteca è un ottimo posto, questo è uno dei pochi obbiettivi che sono riuscita a perseguire dall’inizio dell’anno, e ho letto un sacco (anche perchè un altro punto della lista era scrivere due righe di “memo” su quanto ho letto, per non dimenticarmi e per non fare doppioni!); nella nostra zona (BO e provincia) anche la Coop fa il servizio libri “prendi e riporta”, si possono donare (ne ho smaltiti un tot in questo modo) e prendere in prestito quelli mai letti, c’è di tutto ma a volte spuntano vere chicche! e poi è praticamente sempre aperto, mentre la biblioteca ha orari un po’ più scomodi…
    io devo imparare invece a tagliare (o proprio eliminare!) dal budget la voce profumeria e simili, perchè…..mammamiaaaaa….(e anche negozi come il Naturasì, ok, cosmetici naturali, ma quante tentazioni pure lì, mannaggissima!)

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  5. mylifeisajungle ha detto:

    Interessantissimo post! A me è successa più o meno la stessa cosa dopo qualche mese che ho iniziato a vivere lontano dalla mia famiglia. I primi mesi (primi stipendi, primo lavoro, immagina la gioia) tutto era essenziale, in ogni tipo di negozio. Dopo l’euforia iniziale ho scoperto che con quello che si riesce a mettere da parte si possono fare cose molto più interessanti! Un saluto 🙂

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