Sembra una banalità, ma sapeste quante e quante volte, svuotando la soffitta, ho giurato che non ci avrei mai più messo niente che non fosse assolutamente necessario… e quanto ho stramaledetto la mia abitudine di conservare tutto… perchè tanto c’era posto!
La soffitta è enorme, circa 200 metri quadrati, divisi in 6 stanze: ora, come avete visto, ne ho liberate 2, altre 2 sono parzialmente occupate da mobili, assi di legno e altri pezzi che potrei riutilizzare, le ultime 2, infine, hanno subìto solo una sommaria ripassata, giusto per togliere le cose palesemente più inutili… ma c’è ancora tanto da fare!
Alcuni anni fa (quando iniziai il blog) anche la mia casa era stipata, e coraggiosamente eliminai di tutto, decidendo, con convinzione, che gli 80 metri quadrati in cui viviamo dovessero rimanere il più possibile liberi: l’avere una casa piccola significa, semplicemente, che lì dentro ci devi mettere meno cose. Non ci sono altre soluzioni, e mi va bene così.
In quel periodo avevo parzialmente vuotato anche alcune stanze della soffitta, ma questo non mi ha impedito, negli anni a venire, di congestionarle nuovamente tra libri di scuola dei ragazzi, quaderni, immense quantità di scartoffie legate al mio lavoro, e poi abbigliamento dei ragazzi e di mio marito, materiale da bricolage, acquisti sbagliati, eccetera.
Eppure sapevo che stavo sbagliando… anche se, sempre, trovavo degli alibi per gustificarmi: accatastavo di sopra, per esempio, tutto ciò che avrei dovuto portare all’ecocentro (certo se questo avesse orari più accessibili… ma via, sto cercando un’altra scusa!), dicendomi che ‘alla prima occasione’ ci sarei andata.
Le occasioni per fare ciò che non hai voglia di fare non si presentano mai, se non le cerchi e non le metti in agenda: ed ecco che, alla fine, devi prenderti dei giorni di ferie e far tanti di quei viaggi all’ecocentro (facendo mediamente mezz’ora di coda ogni volta) che poi il personale ti saluta come una vecchia (e stravagante) conoscenza, e a un certo momento qualcuno ti chiede anche “ma scusi, dove le teneva lei tutte queste cose?”
(vedete la foto di inizio post? bene: quello è il polistirolo che ho tolto dalle varie scatole di pc, stampanti e ammennicoli vari, inclusi il forno a microonde comprato dai miei genitori nel ’92, il mio del ’97 e -ovviamente- i successivi… Perchè a casa mia si è sempre tenuto l’imballaggio originale, che non si sa mai… salvo poi dimenticarsene per l’eternità!)