L’avevo ammesso senza esitare, qualche settimana fa : fra i cambiamenti suggeriti da Babauta, l’imparare a manifestare la mia gratitudine era sicuramente uno di quelli che avevo abbandonato subito. Troppo presa da una quotidianità autoreferenziale, probabilmente, per accorgermi delle cose belle e positive che mi circondavano, ho finito per dedicare solo occhiate distratte a ciò che mi faceva stare bene ogni giorno, dimenticandomene subito dopo.
Tra mille difetti mi riconosco la capacità di essere sempre abbastanza ottimista, e mi piace guardare il cielo, le montagne, o un qualsiasi altro elemento che sappia colpirmi, per ridimensionare i problemi e cogliere la bellezza di ciò che ho davanti. Questa mattina, mentre camminavo sbuffando per il freddo e l’umidità, alzando un momento la testa ho visto uno squarcio fra le nuvole, e la montagna splendidamente innevata, illuminata da un sole invisibile a valle, ed era uno spettacolo da rimanere incantati. Di colpo la camminata m’è parsa gradevole e i miei pensieri hanno preso tutt’altra direzione rispetto a quella cupa e fosca di pochi minuti prima.
Mi sono chiesta perché tenda a ignorare quei momenti cosí gradevoli e del tutto personali, perché non possa memorizzarli e usarli come un piccolo serbatoio di benessere per quando sono stanca o giú di morale. Tornata a casa ero già pronta all’azione, ho preso il Bullet Journal e ho creato subito il mio personalissimo “challenge gratitude”. Personalissimo perché non segue nessun’altra regola che indicare ogni giorno una piccola cosa che mi ha regalato una sensazione di benessere. A fine mese, se sarò stata costante, ne avrò una piccola collezione, e potrei anche continuare nei prossimi mesi.
È questo un approccio senz’altro più rapido e meno profondo rispetto al percorso proposto da Babauta, ma penso sia un primo passo alla mia portata. È stato lui stesso, in fondo, a insegnarmi a fare le cose il più semplicemente, possibile, no?! 🤗
(nella foto, la pagina dedicata del mio BuJo e i miei primi acquerelli, che mi stanno regalando tante infantili soddisfazioni 😋)
bellissima idea e bellissimo acquerello!
già il guardare questa pagina dovrebbe essere una gratitudine! buon proseguimento!
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Grazie…. In realtà gli acquerelli sono ancora estremamente infantili, ma intanto ho iniziato e ne sono felice! Il BuJo mi sta aiutando a rimettere in moto la creatività e così riciclo dei bei quaderni in carta fatta a mano tenuti lì da anni perché troppo preziosi…. Ora finalmente hanno trovato la loro funzione, per gli acquerelli sono perfetti!! E anche di questo sono felice 😍
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Sulla gratitutine sono abbastanza ferrata 😀 L’anno scorso, nel bel mezzo di un periodo piuttosto difficile, ho iniziato un diario della gratitudine, per tentare di non guardare solo il brutto. Devo dire che mi ha aiutata e continua a farlo. Ammetto che alle volte non riesco a scrivere 3 cose, ma non è il caso di essere permalosi 🙂
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Il quaderno della gratitudine mi tenta assai, ma comincio con una sola piccola cosa al giorno… Ieri sera mi chiedevo cosa mai potessi scrivere, essendo stata una giornata assolutamente piatta, poi ho pensato che avevo passato una mezz’ora a chiacchierare con mia mamma, quasi ottantenne…. E questi sono momenti preziosi, che spesso sottovaluto…
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esattamente! Io un giorno mi sono resa conto che avrei dovuto essere grata anche per la doccia calda in una giornata fredda. Non è una cosa così scontata 🙂 e il tempo con la famiglia è assai più prezioso…
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E stamattina il primo fiorellino giallo in un cespuglio…
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