Nel corso dei due mesi appena trascorsi, beatamente immersa in attività creative di grande soddisfazione (preparavo bomboniere e decorazioni per la festa di laurea di una cara amica), ho anche avuto modo di riflettere a lungo sul mio hobby, tanto amato e altrettanto trascurato. Ed ecco la sintesi delle mie riflessioni, con una premessa.
Questo blog nacque quando mi resi conto che la casa in cui vivevo era assolutamente ingestibile, soffocata da una quantità abnorme di oggetti. Non ci volle molto a capire che i miei materiali creativi, accumulati ovunque, se ne sarebbero dovuti andare dalla camera, dal soggiorno e da ogni altro spazio in cui li avevo infilati. Decisi di limitarmi alla creazione di bigiotteria (in uno spazio dedicato) e portai tutto il resto del materiale in soffitta. Lì rimase immobile fino a due anni fa, quando la mia furia declutteratrice fece piazza pulita per rendere abitabili due stanze, da offrire poi a mia figlia che rientrava da un anno in Sudamerica. In quell’occasione buttai tantissime cose, inclusa la mia meravigliosa riserva di cartoni pesanti (avevo creato mobili in cartone, per qualche anno… Un hobby fantastico!), lo stock di colori di tutti i tipi, molti dei quali ormai secchi, e svariati materiali che regalai alla vicina scuola materna. Mi sembrava, in quel momento, di aver definitivamente chiuso col più che ventennale periodo creativo, e di essere nel pieno di una nuova fase, più riflessiva e meno manuale, che mi avrebbe portato chissà dove.
Veniamo ad oggi, dunque. Avevo deciso di realizzare le bomboniere con le paste polimeriche, e mi piaceva l’idea di affondare le mani nel mio stock, senza dover comprare nulla. Ero anche felice di avere a disposizione ancora tutti i miei attrezzini, e svariati altri materiali utili per le altre decorazioni. Ero felice come sono i bambini quando giocano, e come lo sono quando ritrovano l’amichetto del cuore dopo una separazione. Ero di nuovo io, insomma 😀. Mentre creavo, però, pur contentissima di farlo, mi sentivo a disagio. Stavo mettendo disordine in casa. Mi sembrava di mandare all’aria un sistema di organizzazione faticosamente acquisito, temevo di perdere il controllo della casa e delle mie fedeli routine.
Una battuta di mio marito (“non è che presto mi ritroverò di nuovo la carta vetrata sul comodino, vero?”) mi ha messo in crisi. Si riferiva ad un episodio di molti anni fa, quando preparavo materiale per una fiera e avevo posato le mie cose su ogni superficie utile 😋. Le crisi non servono a nulla se non portano a una svolta, no? Ed eccola qui, la mia svolta: tornare in soffitta, ricominciare a cernitare, buttare e riordinare, e crearmi la mia bella craft room. La nostra soffitta è grandissima, e rimangono altre 4 stanze da sistemare, tolte le due che usa mia figlia (anche se ormai studia via, e a casa ci torna ben poco). L’idea iniziale era di regalarmi due stanze, perché accontentarsi di una? Aggiungete che ho guardato decine di video di stanze creative, su YouTube, e davvero sembra di aver bisogno di spazi enormi per contenere tutta quella roba.
Poi ho rimesso i piedini a terra. Mi sono ricordata che sono molto fiera di avere un guardaroba con pochissimi abiti, due sole borse, dei mobili di cucina con le pentole contate… L’essenziale varrebbe dunque per tutto, tranne per gli hobby? Ho rivisto, nei tanti video guardati, il piacere dell’accumulo, del possesso. Ho sentito in svariate lingue quelle frasi da me dette migliaia di volte “non so quando userò tutta questa roba, e continuo a comprarne”… Ecco Anna, mi son detta, le condizioni per avere la tua stanzetta: che non diventi un deposito di materiali, e che tu non perda di vista i tuoi obiettivi di riduzione delle spese.
Parto da qui, quindi. Ci vorrà del tempo, perché la prima fase consisterà nel riunire di nuovo (in un’altra stanza) tutti i materiali e inscatolarli, poi ci sarà da vuotare e pulire, rivedere l’isolamento, chiamare l’elettricista per aggiungere qualche presa, e poi imbiancare e posare il pavimento… Nel frattempo ho iniziato anche a recuperare, sempre negli anfratti della soffitta, mobili e mobiletti che potrebbero essermi utili. E alla fine, prima di riempirla, deciderò di tenere solo quello che mi interessa davvero, e salutare il resto. Sarà un lavoro lungo, quindi, ma entro la fine dell’estate dovrei avere il mio piccolo regno tutto mio.
Bellissimo questo post . . . pieno di spunti! ❤
Aspetto le foto! 😉
Ciao e buon lavoro! Fior ❤
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Anna, due sole parole: ti adoro!! ❤ e buon lavoro!! :-*
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