Come anticipato nel post precedente , trascorro buona parte del mio tempo libero in soffitta, felicemente (e freneticamente!) dedita a ricavare uno spazio per i miei hobby. La stanza che intendo occupare era già stata parzialmente sistemata due anni fa, ma mi sono resa conto che all’epoca avevo conservato molti oggetti rivelatisi poi inutili, o almeno non necessari. Le scarpe della foto ne sono un esempio: scarpe di mia figlia, che aveva lasciato a casa un anno prima, partendo per la sua esperienza con Intercultura, e che non ha mai più toccato. Le avessi regalate subito alla Caritas, probabilmente sarebbero state tutte utilizzabili… Due anni dopo, invece, sembrano proprio scarpe vecchie. Le ho esposte all’aria e rinfrescate, e qualcosa ho potuto salvare e portare al centro di raccolta, il resto è finito nel secco. Pare una cosa da poco, ma mi ha fatto riflettere, sento la responsabilità dello spreco di beni che sarebbero potuti essere usati ancora. Va detto che anche mia figlia, come me, è diventata molto più attenta nei suoi acquisti, privilegiando pochi pezzi di buona qualità (e di provenienza sostenibile) all’ammasso di oggetti da pochi soldi e di scarsa durata (e quindi di forte impatto sull’ambiente).
Ora la stanza è completamente vuota, e ho iniziato a selezionare nel resto della soffitta mobili e materiali che mi serviranno per renderla confortevole e soprattutto funzionale. È anche l’occasione buona per individuare gli oggetti che potrò riutilizzare in casa o nei miei progetti, pulirli e metterli da parte, e portar via invece quello che sicuramente a me non servirà più (lettino e fasciatoio per esempio!) ma potrà essere utile a qualcun altro. Ho ritrovato anche vecchi sci da fondo anni ’60 di mio padre e dei suoi fratelli…. So che un nonnino di un paese qui vicino li ricicla in oggetti d’arredo, e glieli ho portati. Lui è stato felice, e io mi sono liberata di un ingombro. E ora procedo così, con l’idea di regalare tutto ciò che ha un potenziale utilizzo per qualcun altro, senza lasciare che sopravviva dimenticato per i prossimi decenni o vada all’ecocentro. Avevo trovato e destinato all’ecocentro 4 pneumatici da neve della vecchia Panda, e invece li ha voluti una collega per realizzare dei sedili… Bello, no?
Alla prossima!
D’accordo con te sul fatto di non lasciare che qualcosa che potrebbe essere utilizzabile diventi un rifiuto! 😉
Tempo fa, morto il Suocero, la Suocera tenne i vestiti, le scarpe e altro in attesa di decidere come e a chi . . . per quando se ne è accorta la figlia (cognata), la Suocera ormai era in compagnia dell’Alzheimer e tutta la roba del Suocero in compagnia di tarme e macchie di muffa . . . tutto buttato (compresi i “vestiti” messi ai matrimoni dei figli messi poco e di stoffa buona)! Memori di questo, quando è morta la Suocera, abbiamo infilato tutto nei sacchi grandi e portato subito alla Caritas (c’erano anche degli abiti di seta e di lino, quasi nuovi. Sempre roba cucita per i matrimoni, battesimi o comunioni!) 🙂
Ciao e buon lavoro! ❤
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Ciaoe’ sempre un piacere ricevere le tue email Io sto nella stessa tua fase, ma non potendo dedicare una intera stanza ai miei hobby, sto cercando di organizzarmi un angoletto tutto mio Buon proseguimento Claudia
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L’importante è potersi dedicare ai propri hobby… Mi rendo conto di quanto mi siano mancati in questi anni in cui li avevo praticamente banditi per non incasinarmi la casa… È stato un errore, direi… Ma l’importante è rimediare!
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