Puoi, certo. Se ci sono riuscita io, ci riuscirai anche tu.
Qualche settimana fa ho raccolto lo sfogo di Antonietta, e leggendo la sua mail rivedevo la mia vita di qualche anno fa. Roba, mobili stipati, roba, senso di soffocamento, roba e ancora roba. Il “clic” nel mio caso scattò quando il maritino mi fece capire che la sua pazienza per i miei stoccaggi compulsivi era arrivata allo stremo, ma probabilmente pure io ormai ero pronta a cambiare vita, giacché la casa non mi dava più alcun piacere, ed anzi cercavo di starci il meno possibile.
Sapevo da un pezzo di avere troppa roba, ma ero convinta che il problema fosse la casa piccola. Non avevo un metro quadrato di parete libera in nessuna stanza, ed avevo occupato anche un paio di camere a casa dei miei, per tutte le cose che non sapevo più dove mettere.
Spendevo tanti soldi. Anzi, buttavo tanti soldi, visto che spesso compravo e subito dopo dimenticavo (o perdevo nel caos). Compravo cose, e poi contenitori per non averle in giro, e infine mobili per non avere contenitori in giro. Di questo passo, ho riempito la casa e la soffitta.
In casi del genere le alternative sono due: o si cambia radicalmente approccio, o ci si adatta a vivere così. Ho svariati amici la cui casa pare la caverna di Alí Babà, e li vedo felici, pieni di entusiasmo e del tutto indifferenti al disordine in cui vivono. Non era, evidentemente, il mio caso.
Mi ritenevo una creativa, e quindi necessariamente disordinata. Ma più aumentava il disordine, e meno ero creativa. Dormivo male, uscivo di casa volentieri e ci rientravo con disagio.
Antonietta, sei arrivata anche tu a questo stadio. La casa diventa sporca quando non si riesce più gestire tutto quello che contiene. Ad un certo punto il disordine diventa trascuratezza, e non si ha più il controllo di niente. La buona notizia è che non è una situazione irreversibile, anzi: si può cambiare radicalmente, e non importa se all’inizio il resto della famiglia non collabora. Questione di tempo, e ti verranno dietro. Madama Marla, alias Flylady, dice che il disordine non si è accumulato in un giorno, e non lo si eliminerà in un giorno. È vero, è così. Dirò di più: bisogna andare per gradi. Comincia col buttare (regalare, vendere, ma in ogni caso far uscire di casa) tutto ciò che in questo momento ti sembra inutile in ogni stanza. Un passo alla volta, un mobile o un angolo dopo l’altro (il mio metodo è stato questo, sia perché allora Marie Kondo non era ancora arrivata, sia perché non sarei mai stata capace di eliminare tutto in una volta sola. Ci ho messo anni, per arrivarci, e ho ancora molto da fare per quanto riguarda libri, foto e dispense dei corsi). Scegliti un metodo e seguilo, finché non sarai sufficientemente forte da poterlo adattare alle tue esigenze.
Fotografa la situazione attuale, e i tuoi progressi. Tieni un diario, un blog, usa i social che vuoi, l’importante è che tu registri i cambiamenti. Usa il timer, che ti consente di gestire il tempo in modo ottimale. Sii veloce e stai alla larga dal perfezionismo. Stai alla larga anche dalle spese, e in questo condivido il pensiero di Marie Kondo: non comprare contenitori, divisori, aggeggi per fare ordine. Usa quello che hai, scatole di scarpe, scatole dei cereali, ecc. Stai cercando di fare spazio, e non lo si fa portando altra roba in casa.
Imponiti una settimana, e poi un’altra, e così via, senza comprare abbigliamento. E poi senza comprare riviste, senza entrare nei centri commerciali, senza cedere alla tentazione del “costa poco, lo prendo!”: non ne hai bisogno, qualsiasi cosa sia. Segna i tuoi risparmi, e regalati qualcosa che ti faccia bene ma non occupi spazio ☺️
Ah, dimenticavo: mettiti delle belle scarpette coi lacci, e immagina che abbiano le ali, e ti sentirai motivata e dinamica 😉
Giuste riflessioni! 🙂
Ciao, Fior
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Grazie! Sono all’inizio di un decluttering importante!
Ti seguirò con piacere!
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Vedrai che sarà un’esperienza importante… Si impara molto dal decluttering e fa salire l’autostima alle stelle! A presto
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