Settimana n. 31: cosa intendiamo per ‘semplificare’?

semplificareA volte capita anche questo: preparo il post, e poi dimentico di pubblicarlo. Mi sono riproposta di scrivere l’obiettivo della settimana entro il martedì, a volte mi esce tutto d’un fiato ed altre viene avanti zoppicando… perchè ogni due righe mi ricordo un link o qualcosa che ho letto… insomma, tendo ad essere dispersiva. Poi l’ho detto, in questo periodo non sto in ufficio ma sono fuori sede, in formazione: un po’ in aula, un po’ con un coach, un po’ in mezzo a persone che non conosco, ad ascoltare (tante minchiate) e, qualche volta, a dire la mia. Ergo, non ho nemmeno la scrivania ma, spesso, ho delle mezze ore libere. Inevitabilmente, però, appena inizio a scrivere arriva qualcuno a far conversazione. E così mi distraggo. E la settimana passa senza che voi possiate leggere il mio post. Siete fortunati, miei cari 25 lettori: sto per rimediare! 🙂

Veniamo al tema, chè mi piace. Semplificare è un verbo che, si può dire, ho imparato a conoscere da poco. Ci appropriamo di un concetto solo quando, per una qualche ragione, ne veniamo in contatto. E’ stata una magnifica scoperta, la mia: ignoravo che il progressivo liberarsi di oggetti portasse tanto benessere, e che il famoso ‘less is more‘ potesse diventare uno dei pilastri della mia (seconda) vita, lasciandosi alle spalle, anzi, rinnegando, un passato da collezionista di cose, ricordi, disordini e sovrapposizioni.

Ho iniziato a semplificare, e sento sempre più il bisogno che questo processo prosegua e si infili in ogni ambito della mia vita. Così mi succede di regalare moltissimi pezzi unici della mia vita, di lasciarli andare senza rimpianti e senza neanche pensarci. Sto svuotando la casa, la soffitta, la mente, l’agenda.

Ho imparato a dire dei no pesanti, ed ho capito di aver bisogno di vuoto intorno a me: in casa, certo, ma anche nel lavoro, nella vita, privata… e quel vuoto si chiama, soprattutto, tempo libero. Non ci sono arrivata subito, ma infine ho capito che sto bene quando posso godere di piccole cose senza l’affanno dei grandi pensieri. Mi accontento di quel che ho, senza sbranare gli altri (e me stessa) per ottenere qualcosa in più, ma ricavandone invece ricchezze insperate. Ho riscoperto piaceri che avevo colpevolmente dimenticato, come il passare ogni giorno a trovare i miei genitori, ascoltarli, chiacchierarci assieme, ricordare episodi lontani, persone che non ci sono più. E leggere, quante volte negli ultimi anni mi ero ripromessa di farlo, senza però mai trovare il tempo?

Il tempo c’è, ed è lo stesso per tutti. Eccola, la grande lezione del semplificare: togli l’inutile, e ti rimane tempo. Non ho più le priorità di qualche anno fa, ma, finalmente, ne sono proprio soddisfatta!

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4 risposte a Settimana n. 31: cosa intendiamo per ‘semplificare’?

  1. firmatocarla ha detto:

    Tu ci hai messo molto, e io penso che mi ci vorrà ancora di più, proprio perché ancora molte sono le cose che mi sembrano “indispensabili”… ma confido in un lungo e costante lavoro di semplificazione per sfrondare, eliminare… semplificare !!! 😀
    Intanto ti auguro una buona Pasqua 🙂

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    • certe cose rimarranno indispensabili per sempre, credo… perchè abbiamo degli affetti che valgono più di tutto il resto: ho tolto l’impossibile dalla cucina, ma le due cornici con le foto dei miei bimbi neonati (che ora hanno 15 e 16 anni) sono rimaste e rimarranno appese alla parete. Mentre la maggior parte dei regali di nozze ha preso il volo, perchè la loro inutilità superava il legame affettivo con chi ce li aveva donati. Auguri anche a te… e buon viaggio verso la semplificazione!

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  2. Corvo Nero ha detto:

    Ciao! son capitata qui per caso.. amo navigare su internet fra i vari blog ed ho trovato proprio il tuo che mi sembra davvero molto carino!!! Semplificare… Oddio.. non ci riesco.. sono purtroppo una di quelle persone che adora i ricordi! non riuscirei mai a regalare una cosa che per quanto ingombrante e inutile mi ricorda qualcosa del mio passato.. lo so.. è da stupidi.. per fortuna non ho la sindrome dell’accomulatrice convulsiva! però ci sono effettivamente tante cose di cui potrei fare a meno! purtroppo nella mia infanzia i miei genitori mi hanno buttato via praticamente tutti i giocattoli che avevo, tutti i vestiti, tutti i libricini… sovente mi capita che se vado in giro e trovo qualcosa di vintage.. la compro felicissima! Lo so.. è una felicità un pò assurda.. ma il desiderio di stringere di nuovo qualcosa che avevo da piccola.. e che mi ha fatto sognare mi fa battere molto il cuore.
    Ma dovrei prendere certamente esempio da te!

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    • Ciao e grazie per esser passata a salutarmi! paradossalmente anch’io adoro il vintage, fino a un anno fa facevo incetta di oggetti ai mercatini, poi ho imparato a farne a meno, ma se mi serve uno specchio, per esempio, o un vaso, è lì che vado a cercarlo. La mia casa era piena all’inverosimile e la testa stava scoppiando, per questo è nato il mio bisogno di semplificare (vuotare, riordinare, organizzare) e di conseguenza anche il blog! A presto 🙂

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