Decluttering con il ‘metodo penicillina’

piastra petri declutterare metodo penicillinaLeggendo qua e là sono capitata, un giorno, sul blog di Laurence. Ancora non lo sapevo, ma sarebbe diventato un must per me, uno di quei blog da leggere e rileggere per caricarmi… perchè il nome, da solo, è già una garanzia: S’organiser, c’est facile. Tra i molti argomenti di cui si parla, c’è sicuramente una predilezione per il decluttering, che, in francese, diventa ‘désencombrer‘. Chi di voi mi segue da un po’ sa che sono devota a FlyLady e alla sua teoria del lavello pulito, che incredibilmente è riuscita a coinvolgermi e a trasformarmi in una ‘quasi’ donna di casa. Ma voi conoscevate il ‘metodo penicillina‘? Immagino di no… ma appena ve lo racconterò capirete meglio il lavello di miss Marla, alias FlyLady.

I disordinati cronici sanno perfettamente che la frustrazione peggiore è sgomberare uno spazio, con fatica, energia e entusiasmo, e poco dopo aver finito di contemplarne il meraviglioso effetto ritrovarlo già intasato da nuovo disordine. Sembra una maledizione, anzi, una condanna.

Ma ecco comparire un metodo che utilizza la piastra di Petri come metafora del decluttering. La piastra di Petri è un piccolo recipiente piatto utilizzato per la coltura di batteri. Bene, immaginate una di queste piena di spore marroncine e filamenti verdastri, praticamente senza spazi vuoti.

Noi siamo il ricercatore, e dobbiamo liberare questa piastra dalle colonie infestanti. Versando una goccia di penicillina (un antibiotico battericida) i batteri spariranno nel punto dell’applicazione, lasciando un piccolo spazio libero. Pulito. Di goccia in goccia, si creeranno altri piccoli spazi liberi, più o meno isolati tra loro, che alla fine si uniranno.

Capito il concetto? Si comincia da una goccia (il lavello!). Il lavello pulito e immacolato in una cucina devastata sembra un pugno nell’occhio… ma noi continuamo. Domani anche il gas. Le piastrelle. Il tavolo. Siamo dei ricercatori, usiamo (e non lo sapevamo!) un metodo scientifico!

Quando uno spazio è liberato, va poi tenuto sgombero. Mantenere è più facile che liberare, ed è ‘contagioso’. I primi tempi gli altri della famiglia non ci imiteranno… ma poco alla volta si abitueranno all’idea che quella superficie va lasciata libera. Pulita.

Interessante, vero?

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6 risposte a Decluttering con il ‘metodo penicillina’

  1. Claudia-cipi ha detto:

    ecco… dopo quanto tempo dovrebbero gli altri della famiglia volerci imitare? perché qui sono mesi e ancora continuano a darmi più lavoro incasinando e porcando continuamente dove io pulisco. se neva sempre almeno mezz’ora al giorno solo per sistemare quello che gli altri mi reincasinano e risporcano dopo la mia pulizia/sistemazione. tipo stamattina le cartacce delle merendine lasciate sul tavolo invece che buttarle nel bidone. o le bottiglie dell’acqua lasciate vuote su lavandino, in attesa che io le riempia e rimetta in frigo, quando l’acqua fredda la beve solo lui…

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    • se sono figli è più facile educarli (qualche ricattino…), se è ‘lui’ beh, non lo so, io sono fortunata: in tutti questi anni è stato lui ad avere tanta pazienza. Insisti. A mali estremi, prova a dimenticarti di riempire le bottiglie d’acqua, di riporgli le scarpe, di lavare quel che non è nella cesta… vediamo se con questi metodi persuasivi capisce… 🙂

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      • Claudia-cipi ha detto:

        la cesta! sì, ecco, quella dopo qualche mese ha funzionato. ora non dico che li divida (ho 3 ceste con su indicato cosa metterci dentro, che il figlio di 7 anni fa da solo, il padre no. a conferma che i figli si educano meglio e prima), ma almeno li lascia in bagno sulle ceste, invece che sparsi per casa 😀
        allora ce la posso fare!
        grazie, mia guru.

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      • certo che ce la puoi fare… i maschi di casa non hanno più scuse per non fare la loro parte!!!

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  2. Norma ha detto:

    La metafora rende bene ma con me non funziona, io il lavello perfetto lo facevo già tutte le sere prima di conoscere Fly Lady ma poi finiva lì. Tutto il resto casino.
    Comunque il concetto è giusto, solo che mi sa che devo partire da un’altra cosa, devo pensare a cosa …
    Ciao
    Norma

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