Ma allora è un vizio… un altro cambiamento ‘facile’, ovvero già in atto! Ad affascinarmi molto, in questo libro, è proprio che i cambiamenti proposti da Babauta coincidono con temi che mi stanno a cuore e su cui nell’ultimo anno ho cercato (o mi sono ripromessa) di impegnarmi e di ottenere dei risultati duraturi.
La mia sfida alla procrastinazione, come forse saprete, è iniziata alcuni mesi fa, e da allora, con alterne fortune ma senza mai mollare, continuo a provarci… Cosa ci chiede Babauta in questa seconda settimana? Semplicemente dedicare 10-15 minuti ogni giorno a qualcosa che di solito avremmo la tendenza a rinviare.
Ovvero? Sappiamo di doverci dedicare a un compito urgente/impegnativo, e tuttavia troviamo qualsiasi scusa (e qualsiasi altra cosa da fare) pur di non affrontarlo, credo succeda a tutti (ditemi di sì, vi prego!)… Babauta ci spiega che concentrarci su qualcosa di importante (o rognoso) significa dover uscire dalla nostra placida comfort zone per dedicarci a cose noiose, seccature, a volte problemi complessi. E’ molto più facile trovare il tempo e la voglia per le cose che siamo abituati a fare e che ci piacciono, vero?
Il segreto, quindi, sta nel concentrarci a prendere l’abitudine e ad apprezzare l’idea di non procrastinare. E come si fa?
- ogni giorno si decide di dedicare qualche minuto per questa sfida. Si inizia con 5 minuti al giorno per arrivare a 10 alla fine della settimana. Minuti da sfruttare ad un orario preciso del giorno (nel mio caso al mattino presto);
- prima di iniziare si deve scegliere una cosa importante da fare, una sola, a cui dedicare 5 o 10 minuti;
- eliminare tutte le distrazioni: nè tv, nè telefoni, nè pc, nè figli nè altro che ci disturbi. Tutti gli apparecchi e le interferenze vanno zittiti prima di iniziare;
- massima concentrazione in quei pochi minuti: l’attenzione va focalizzata solo sul fatto di iniziare quella cosa, e farlo diventa l’obiettivo più importante al mondo;
- se si sente il bisogno di distrarsi, ci si ferma, semplicemente. Una pausa in cui non si fa nulla, ci si ferma, si respira e si riparte;
- la tappa precedente andrà ripetuta ogni volta che si sta per distrarsi;
- il vero segreto: far nostro questo processo e trasformarlo da ‘atto dovuto’ a ‘qualcosa che procura piacere’, laddove il piacere sta, soprattutto, proprio nella soddisfazione di fare.
Al termine del tempo prefissato, ci si concede un qualcosa di piacevole (e questo per me è fondamentale, ne parlavo proprio qui!)
Ecco, il metodo per vincere la tendenza alla procrastinazione è tutto qua. Babauta consiglia di provarci più volte al giorno, con l’obiettivo dichiarato di provare piacere nel fatto di affrontare anzichè rinviare qualcosa che ‘non ci piace ma va fatto’. Questione di abitudine, ci dice, e più ci esercitiamo, meno cederemo al pigro impulso di procrastinare.
Per chi si è perso le puntate precedenti: